Blablabla e i dati delle amministrative 2013
3 min letturaA pochi giorni dal risultato delle amministrative 2013 in #rassegnablog le analisi del voto che hanno coinvolto 718 Comuni. In attesa dei ballottaggi previsti per il 9 e il 10 giugno, i dibattiti si sono concentrati principalmente sui motivi del calo dei voti del MoVimento 5 stelle - rispetto al grande exploit elettorale alle ultime politiche -. Se dal Pdl hanno tenuto un profilo basso, il neo segretario del Pd, Guglielmo Epifani, ha collegato il primeggiare in molti comuni del centro-sinistra sul centro-destra come un premio da parte degli elettori per l'assunzione di responsabilità nel formare un "governo di servizio". Tutto questo mentre il "partito dell'astensionismo" avanza ed è ancora il vincitore 'morale' delle elezioni.
I conti del/nel M5s
I dati sulle elezioni comunali che non vi fanno vedere: goo.gl/ccVoLDiffondete!
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 29 maggio 2013
Mannheimer sul Corsera, "l'astensione ha travolto #m5s, persi quasi 6 voti su 10" / #nonrassegna #infografica > twitter.com/nonleggerlo/st…
— Nonleggerlo (@nonleggerlo) 29 maggio 2013
> Più che nella perdita dei voti, il problema del M5s sta nelle reazioni all'esito di queste amministrative. E infatti le dichiarazioni dei 5 stelle di negazione dell'evidenza della débâcle elettorale, con l'aggiunta della colpa ai media, li qualificano alla stessa stregua degli altri partiti nel momento di fare autocritica. Unica possibile soluzione - sostiene Giovanna Cosenza - è ammettere la sconfitta e da lì ripartire. Ce la faranno?
Dis.amb.iguando - Dopo il voto, M5s nega l'evidenza. Come tutti i partiti
> Il M5s è diventato il meno peggio per chi lo vota. Questo il nuovo problema con cui Grillo dovrà fare i conti, secondo Dino Amenduni. La presenza dei 5 stelle in parlamento, nei media e nei dibattiti li ha fatti percepire non più come alternativa politica, ma come una delle possibili scelte nell'offerta politica. In questo modo non riescono più ad arginare l'astensione. L'effetto novità si è ridotto anche per un altro motivo: l'idea dell'Italia che comunica Grillo è quella poco chiara di un cumulo di macerie fumanti su cui ricostruire una nuova Italia. Ma in questo modo l'elettorato italiano, in un Paese conservatore come il nostro, non viene rassicurato.
Contropiede - Il MoVimento 5 stelle è diventato il "meno peggio"
'#M5S, facciamo un po' di autocritica?': l'analisi di Vittorio Bertola sui dati elettorali dei grillini bit.ly/10Zm76F
— l'Espresso (@espressonline) 28 maggio 2013
Partiti, è qui la festa?
Elezioni amministrative, contenti loro… goo.gl/fb/VGg4j #blog #elezioniamministrative2013 #politicapalazzo
— Antonio Padellaro (@a_padellaro) 28 maggio 2013
> Infografiche su quanti voti il M5s ha perso rispetto alle scorse politiche e nessun risalto alla drastica emorragia di consenso elettorale subita da Pd e Pdl rispetto alle elezioni amministrative del 2008. Quando un elettore su due non va a votare, comunque, la questione centrale resta il rapporto tra democrazia e voto. Legame che senza il M5s potrebbe anche peggiorare. Proprio per questo non si capisce cosa festeggino i partiti. La crisi della democrazia partecipativa è forte e resta un problema, declino del movimento di Grillo o meno. Inoltre, non è troppo presto per considerare i cinque stelle archiviati?
ilNichilista - Otto cose dei risultati delle amministrative, dai giornali
Ma è davvero davvero un Party Democratico?
.@gu_epifani 'Pd premiato anche perché si è assunto tutte le responsabilità di un Governo di servizio' #tg3 #amministrative2013
— Partito Democratico (@pdnetwork) 28 maggio 2013
> Il voto delle amministrative la maggior parte delle volte non ha un significato politico generale. Nelle politiche a contare sono le discussioni di carattere assoluto - tasse, giustizia, riforme istituzionali -. Situazione favorita anche dall'attuale legge elettorale. La mancanza di preferenze e gli enormi collegi rendono infatti il voto iperpolitico: si votano dei simboli di partito. Due i paradossi che si creano. Il Pd, il partito per eccellenza, non riesce a valorizzare il buono presente nel personale politico locale, mentre il il M5s, il meno partito che ci sia, è avvantaggiato dal simbolo e dal suo leader. Bravo il centro-sinistra in queste amministrative, ma i problemi che sono stati la causa della non vittoria di febbraio sono ancora tutti lì.
Francesco Costa - Bravi, ma le politiche sono un'altra cosa
Pd: Marino, lasciato solo dal partito fino a Epifani: (AGI) - Roma, 29 mag. - "Il Pd mi ha aiutato moltiss... bit.ly/1455AQv #fb
— News Attualità (@NewsAttualita) 29 maggio 2013
> La campana delle amministastrive è suonata anche per i vertici del Partito democratico. A Roma la campagna elettorale di Ignazio Marino, infatti, è stata contraddistinta da un simbolico distacco dall'establishment piddino. Nei manifesti del candidato sindaco di centro-sinistra, ad esempio, è stato accuratamente tolto qualsiasi collegamento con il Pd. Paradosso sarebbe che i vari Fioroni, Finocchiaro, Franceschini, D’Alema and company s'intestassero la vittoria al primo turno di Marino.
Piovono rane - Per chi ha suonato la campana
Mentre tutto crolla
Dato definitivo affluenza media nazionale: 62,38%, calo del 14,78% rispetto al voto precedente bit.ly/115cXJV#comunali2013
— la Repubblica (@repubblicait) 27 maggio 2013
Il deserto dei delusi bit.ly/11ywrZt
— MicroMega (@_MicroMega_) 29 maggio 2013