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Bersani consulti quelli che scrivono “Rubo!” su Facebook

27 Marzo 2013 2 min lettura

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Bersani consulti quelli che scrivono “Rubo!” su Facebook

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Pierluigi Bersani CREDE di aver sentito tutti, in questi giorni di consultazoni improntate all'ascolto delle parti sociali alla ricerca dei numeri per far partire il governo. CREDE. Ma nell'intento universalistico e pacificatorio che ha profuso nel prestare attenzione a TUTTI - dall'inspiegabile Bagnasco ai Giovani Federalisti Europei - il leader del Pd ha dimenticato di tendere il proprio orecchio verso voci e posizioni senza le quali il semaforo di Palazzo Chigi rischia di non diventare mai verde. O lo diventa ma poi quelli si lamentano. Lo invitiamo alla riflessione, e a convocare i seguenti gruppi.

- Quelli che scrivono "Rubo!!" su Facebook
Un popolo silenzioso di commentatori di bacheche che si sente in dovere di giustificare le condivisioni di link presi dagli amici. "La prendooo!". Insospettabili, fanno numero e possono diventare un sostegno quando c'è bisogno di comunicare il governo. Ricordarsene.

- I cittadini di Aosta
Atterriti dal probabile arrivo di Ingroia nelle loro aule di tribunale, gli aostani adesso temono che l'ex ambasciatore e ministro degli Esteri Terzi, fresco dimissionario, possa essere assegnato nella Valle per riprendere la propria attività consolare. Una specie di 'armadietto delle vergogne' con un solo capoluogo di provincia. Non emarginare - già parlano strano (li ho visti).

- Il popolo degli streaming
Non quello che li chiede per ragioni di trasparenza, quello che proprio li guarda. La Cosa, YouDem, hangout di varia natura: pochi ma pervicaci. Esperti di broadcasting in genere e impegnati nel politico, sanno sempre a che ora comincia Ballarò - ma l'ora effettiva, non quella dichiarata dalla rete che poi sposti alle 9 e c'è ancora Un posto al Sole. Loro assenso significativo.

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- L'associazionismo "Sì ma i libri di carta sono un'altra cosa"
Un ceppo ancora fortissimo di romantica resistenza che si oppone all'invadente irruzione dei supporti digitali nell'editoria. Sanno dare peso - sovente sovrastimandolo - alle piccole cose: confortano nella sconfitta ("Abbiamo pur sempre il profumo della carta"), esaltano nell'analisi degli scarni numeri parlamentari ("Però abbiamo convinto la Borletti Buitoni ad astenersi, dai!"). Preziosi.

- Silvio Berlusconi (NO Alfano, NO Verdini).

(CIAO A TUTTI è una specie di rubrica talvolta satirica che si dichiara insondabile).

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