Sono stati pubblicati in formato pre-print, prima di essere sottoposti a peer-review, i risultati dell'indagine epidemiologica svolta a Vo' Euganeo, uno dei primi centri in Italia dove sono stati rilevati casi di positività al nuovo coronavirus. Lo studio fornisce spunti per ulteriori approfondimenti sulla dinamica di trasmissione del virus, su quanto le infezioni sintomatiche e asintomatiche contribuiscono al contagio e sugli effetti della rilevazione precoce dei casi e del distanziamento sociale nel contenimento dell'epidemia. Secondo i ricercatori, queste due misure hanno contribuito a sopprimere la trasmissione del virus a Vo' Euganeo. Inoltre, lo studio ha rilevato che nessuno dei bambini intercettati dalla ricerca è risultato positivo all'infezione da SARS-CoV-2 in entrambi i test con i tamponi, nonostante almeno 13 di loro vivessero insieme a familiari infetti. Tuttavia, questo risultato non consente di dire che i bambini non possano essere infettati da SARS-CoV-2: "i tamponi nasofaringei testano la presenza di SARS-CoV-2 e possono quindi rilevare solo infezione attiva, non esposizione. Un sondaggio sierologico trasversale chiarirebbe l'esposizione effettiva dell'intera popolazione, compresa l'esposizione dei bambini, alla SARS-CoV-2", spiegano i ricercatori. Secondo i dati raccolti dallo studio, almeno il 4,4% della popolazione di Vo' è stato esposto a SARS-CoV-2. Questo suggerisce che "in contesti epidemiologici e demografici simili, una sorveglianza potenziata e l'individuazione precoce della trasmissione di SARS-CoV-2 in luoghi non ancora colpiti dal virus sono fondamentali per controllarne la diffusione e ridurre il notevole onere per la salute pubblica, economica e sociale". Tutti i dati sono aperti e disponibili su github. [Leggi la ricerca]