Alcuni pazienti si ammalano senza nessun sintomo, altri sono ricoverati immediatamente in terapia intensiva. L'ampio spettro di risposte immunitarie che genera il virus è uno degli aspetti più peculiari del SARS-CoV-2. In alcuni casi, ad aggravare la malattia non è il virus ma la risposta immunitaria del paziente. "Una volta che il virus si diffonde nel nostro corpo, è il nostro sistema immunitario, più di ogni altra cosa, che minaccia di ucciderci", spiega James Hamblin in un articolo su The Atlantic. Quando l'organismo si accorge di essere stato sopraffatto dal virus, la risposta immunitaria può essere esagerata. Questo processo, conosciuto come "tempesta di citochine", sembra essere la causa di molti decessi per coronavirus. I ricercatori stanno studiando i pazienti che sono sopravvissuti a una tempesta di citochine e quelli che non ce l'hanno fatta, per capire se esistono nuovi approcci per controllare la risposta immunitaria delle persone colpite dal COVID-19. La ricerca è ancora in corso. Ciò che sappiamo con sicurezza è che la risposta del sistema immunitario di una persona è collegata anche a fattori sociali. "Le persone che non hanno diritto a giorni di malattia nel proprio posto di lavoro, quelli che non vivono in una casa comoda e tranquilla, o che non hanno accesso a cibo di qualità e aria pulita, sono più propensi ad avere sintomi gravi". [Leggi l'articolo su The Atlantic]