All’inizio di marzo, quando è stata dichiarata la pandemia, l’opinione diffusa era che si trattasse di un’infezione respiratoria con sintomi simili all’influenza. Si pensava che una minoranza degli infetti sviluppasse una polmonite atipica e avesse bisogno di un supporto respiratorio, mentre la maggioranza non andasse oltre una combinazione di tosse, febbre e fiato corto che scompariva nel giro di un paio di settimane. Nel tentativo di cogliere gli impatti di COVID-19 ci si è focalizzati solo sul numero di morti, contagi, terapie intensive e casi gravi che necessitano dell’ospedalizzazione, e si è associata la guarigione al momento in cui non si risulta più positivi al tampone e si viene dimessi dall’ospedale. Sono tante le storie di persone che hanno avuto sintomi cosiddetti lievi o simil-influenzali e non sono mai finite in ospedale, hanno contratto la malattia ma non hanno mai fatto il tampone o che, pur non avendo più una carica virale, continuano nel tempo a manifestare disturbi come pesantezza toracica, mancanza di respiro, dolori muscolari, palpitazioni e affaticamento. In molti continuano a stare male senza però riuscire a capire perché la malattia non passa, quando staranno bene e se potranno tornare alle loro vite precedenti. Ad oggi, non abbiamo un’idea precisa di chi è a maggior rischio di morire per il nuovo coronavirus, non siamo in grado di sapere chi ha più probabilità di soffrire di problemi di salute prolungati nel tempo a seguito di una infezione sintomatica o addirittura asintomatica, non sappiamo quali segni sul corpo lascia COVID-19 anche dopo che l’infezione non è più attiva e per quanto tempo, e se la malattia si cronicizza. Abbiamo bisogno di ampliare la prospettiva secondo un approccio che tenga conto della qualità della vita del paziente. I passi da fare sono due: 1) Individuare tutte quelle sintomatologie alle quali si fa riferimento quando si parla di forma lieve di malattia; 2) Definire un nuovo concetto di guarigione che includa la durata, la gravità e la fluttuazione dei sintomi, nonché la funzionalità e la qualità della vita.