Preparare un piano per la cosiddetta 'fase 2' che prevede la "riapertura" di un paese significa addentrarsi in un territorio inesplorato. Se, infatti, l’efficacia del lockdown – con l’isolamento e il distanziamento sociale – è scientificamente dimostrata, non sappiamo invece quale sarà, sulla pandemia da COVID-19, l'effetto di nuove misure più permissive. «Non esiste un consenso scientifico su come uscire dal lockdown», spiega l'epidemiologa Caroline Buckee a Science Magazine. Molti ricercatori concordano sul fatto che dovrà essere un percorso graduale di tipo “euristico”, "tentativi ed errori", durante il quale i governi – che tengono in considerazione diversi elementi come la salute dei cittadini, le libertà individuali e il costo economico – dovranno essere in grado di fare un passo indietro verso misure più severe qualora fosse necessario. L’OMS ha avvertito che la diffusione del virus è molto veloce, al contrario della sua decelerazione: “In altre parole, la discesa è molto più lenta della salita". Questo significa che “le misure di controllo devono essere revocate lentamente e con attenzione. Non può accadere tutto in una volta”. [Leggi l'articolo su Valigia Blu]