La pandemia e la crisi economica che ne deriva hanno contribuito a riaccendere il dibattito internazionale sul reddito minimo garantito e sul reddito di base universale (in inglese, Universal Basic Income o UBI). Negli ultimi mesi abbiamo assistito alla perdita di moltissimi posti di lavoro, con gravi conseguenze sulla spesa pubblica degli Stati. Secondo alcuni, in uno scenario di recessione globale, il reddito di base potrebbe smettere di essere visto come "un'utopia irrealizzabile" e diventare piuttosto uno strumento che permette di risparmiare soldi pubblici e incentivare i consumi. La povertà globale è diminuita negli ultimi tre decenni, ma molti di coloro che ne sono usciti sono rimasti vulnerabili. Un recente working paper del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite sostiene che uno strumento di assistenza incondizionata di emergenza- denominato "reddito di base temporaneo" (in inglese Temporary Basic Income o TBI) - sarebbe un modo urgente, equo e fattibile per impedire alle persone di cadere in povertà a seguito della pandemia. Secondo Eduardo Ortiz-Juarez, co-autore del paper, "un reddito di base temporaneo non è un'idea radicale. Diverse forme vengono lanciate con nomi diversi e con diversi livelli di finanziamento in tutto il mondo". La Germania ha annunciato uno studio triennale sul reddito di base, per capire come una misura di questo tipo influisca sull’economia e sul benessere dei beneficiari.