Fonti delle agenzie di intelligence che fanno parte del Five Eyes network, l'alleanza dei servizi segreti di Regno Unito, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e Canada, hanno smentito le recenti dichiarazioni della Casa Bianca, affermando che non c'è nessuna prova che indica che il SARS-CoV-2 possa essere fuoriuscito da un laboratorio di ricerca cinese. Domenica scorsa, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha dichiarato di essere in possesso di una grande quantità di prove che dimostravano che il virus provenisse da un laboratorio di Wuhan. Pompeo non ha però offerto nessuna prova a sostegno di queste accuse. Le fonti dell'intelligence con cui ha parlato il Guardian hanno anche smentito che il dossier di 15 pagine pubblicato lo scorso fine settimana dal Daily Telegraph australiano fosse prodotto dal Five Eyes network. Secondo l'intelligence australiana quel documento sarebbe stato creato con materiale di dominio pubblico e una delle fonti del Guardian è convinta che le informazioni diffuse dal Daily Telegraph e da altri media di News Corp - proprietà di Rupert Murdoch - provengano dal governo americano, con l'obiettivo di creare una narrazione ostile alla Cina. Nulla fino a oggi indica che la tesi secondo la quale il virus provenga da un laboratorio cinese abbia qualche fondamento.
Anche fonti di intelligence riportate dalla CNN affermano che sia altamente improbabile che lo scoppio dell'epidemia possa essere il risultato di un incidente avvenuto in un laboratorio.
Gli scienziati americani che hanno lavorato nel laboratorio di Wuhan hanno confermato che i loro standard di sicurezza sono equivalenti a quelli occidentali e tutti convergono con la spiegazione più accreditata scientificamente: il virus avrebbe fatto il salto dagli animali agli umani. Persino il dottor Anthony Fauci, virologo della task force della Casa Bianca e direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ha affermato che i dati scientifici a disposizione indicano che l'origine del virus è naturale e non artificiale e non ha basi scientifiche nemmeno la tesi che qualcuno abbia trovato il coronavirus in natura e lo abbia poi portato in laboratorio, da dove poi sarebbe fuoriuscito per errore: "L'evoluzione graduale nel tempo indica che il virus si è evoluto nella natura e ha poi fatto il salto di specie".
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha chiesto agli Stati Uniti di fornire rendere pubbliche e condividere le prove a sostegno delle speculazioni fatte dalla Casa Bianca. Intanto il primo ministro australiano, Scott Morrison, che nei giorni scorsi ha chiesto alla Cina una indagine indipendente sull'origine dell'epidemia, ha dichiarato che l'origine più accreditata del contagio è il mercato di animali selvatici di Wuhan. [Leggi l'articolo sul Guardian]