Tra gli effetti della pandemia da COVID-19 c'è stata l'improvvisa e costante presenza di clinici e scienziati sui media, soprattutto nei talk show televisivi. Ciò ha contribuito a determinare una "infodemia" nel sistema mediatico italiano. Per farvi fronte, ricercatori e clinici del Patto per la Scienza (PTS) hanno deciso di dotarsi di un codice di autodisciplina nella comunicazione scientifica, sia a terzi, sia su mezzi propri, come social, siti, uffici stampa: "In tempo di emergenze quali la pandemia da SARS-CoV-2 in atto riteniamo che sia indispensabile che chiunque di noi si esponga alla comunicazione generalista (al grande pubblico dei cittadini) autodisciplini i propri interventi e cerchi di limitarsi a discutere argomenti di propria competenza". L’associazione ha dunque stilato un decalogo di regole, "auspicando che vengano condivise e accolte anche da chi non fa parte del PTS":
1) Dichiariamo in premessa possibili conflitti di interesse, qualora presenti;
2) Qualifichiamoci sempre per le nostre competenze;
3) Chiediamo di conoscere in anticipo gli argomenti su cui saremo intervistati, rifiutandoci di commentare aspetti su cui non abbiamo competenze;
4) Usiamo un linguaggio sobrio e possibilmente semplice, ma evitando di banalizzare;
5) Separiamo nettamente la divulgazione di risultati scientifici dalla nostra interpretazione personale;
6) Rigettiamo la logica dell’”opinione bilanciata”. Accettiamo il confronto solo con interlocutori qualificati e non con chi cerca semplicemente la polemica all’insegna dell’audience;
7) Rigettiamo le domande intrinsecamente fuorvianti, che contengono la risposta/tesi già nella domanda;
8) Impegniamoci ad aggiornare le nostre risposte e i nostri interventi alla luce della migliore letteratura scientifica;
9) Rifiutiamo di essere strumentalizzati ai fini di polemiche politiche.
10) Ammettiamo pubblicamente eventuali errori di comunicazione o d’interpretazione. Non sentiamoci in imbarazzo nel rispondere "non lo so";
Infine, scrive il PTS, "non diamo speranze ai cittadini che non provengano da consolidati risultati scientifici". [Leggi l’articolo su Patto per la Scienza]