Senza un vaccino o farmaci affidabili, gli unici approcci disponibili al momento per ridurre la trasmissione del nuovo coronavirus sono comportamentali: lavarsi le mani, tossire e starnutire nel gomito e, soprattutto, distanziamento fisico. I governi hanno differenti strumenti per far sì che i cittadini accettino queste "misure non farmaceutiche", da semplici incoraggiamenti, a raccomandazioni, fino a sanzioni. Alcuni interventi sono a costo zero – ad esempio quelli basati su economia comportamentale e psicologia – altri sono molto onerosi, come nel caso della chiusura di scuole e attività commerciali. È importante valutare quali misure riducono maggiormente la trasmissione del virus, al minor costo economico e psicologico possibile. Uno dei modi che possono essere usati per fare questo, scrive Science, è l’utilizzo di test controllati randomizzati (RCTs). Un RCT funziona così: un sottoinsieme di individui o regioni scelti a caso riceve un intervento e un gruppo di controllo scelto a caso non riceve alcun intervento o un intervento diverso. Durante una pandemia, i governi devono decidere quando e quali misure adottare, e quando allentarle. Per valutare l’impatto degli interventi, ad esempio, possono iniziare ad allentarli gradualmente, partendo da un sottoinsieme di luoghi scelti a caso (regioni o comuni) e poi altri a seguire. Il confronto tra questi gruppi consente di stimare gli effetti. Questo approccio può essere usato in qualsiasi momento durante una pandemia. All’inizio, le misure protettive possono essere messe in atto in alcune aree, e successivamente in altre. Possono essere necessari periodi di allentamento delle misure per ripristinare un senso di normalità e fare in modo che i servizi essenziali funzionino; oppure periodi in un vengono decise limitazioni ulteriori per contenere di più la diffusione del virus. O, ancora, diverse misure possono essere testate le une contro le altre, e diverse aree possono restringere o allentare diversi sottoinsiemi di limitazioni (ad esempio aprire le scuole ma tenere chiusi esercizi commerciali). Una valutazione attenta dei risultati è fondamentale affinché questo approccio abbia successo. In particolare, è importante capire l’impatto di ogni intervento sulla traiettoria epidemica completa. Le "misure non farmacologiche" possono essere "testate rigorosamente utilizzando la randomizzazione, senza compromettere gli standard scientifici ed etici. Sebbene questo approccio richieda più tempo del semplice generare proiezioni da metodi osservazionali e modelli matematici, i benefici in termini di accuratezza potrebbero essere considerevoli", si legge su Science. Quando la randomizzazione non è possibile, comunque, ci sono altre tecniche per effettuare studi rigorosi. "Combinando tra loro le conoscenze dell’epidemiologia delle malattie infettive con una valutazione attenta ed etica dell’impatto e altri metodi empirici e teorici, governi e scienziati potranno avere uno strumento potente per ridurre i costi sociali, economici ed in termini di salute della pandemia di SARS-CoV-2, e delle pandemie in generale". [Leggi l'articolo su Science]