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Regno Unito: la disinformazione dall’alto, le sommosse razziste e l’impressionante risposta della società civile per contrastarle

9 Agosto 2024 11 min lettura
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Regno Unito: la disinformazione dall’alto, le sommosse razziste e l’impressionante risposta della società civile per contrastarle

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“I rifugiati sono i benvenuti”, “basta con l’estrema destra", “no al razzismo, no al fascismo”. Sono questi alcuni degli slogan delle manifestazioni avvenute in Inghilterra ieri nelle principali città, tra cui Londra, Newcastle, Bristol e Liverpool. 

Le manifestazioni sono state una risposta alle sommosse organizzate da gruppi di estrema destra che, nei giorni scorsi, hanno dato vita a vere e proprio cacce all’uomo e pogrom, dopo che tre bambine erano state uccise a coltellate a Southport, vicino Liverpool, sfruttando false affermazioni circolate sui social media sull’identità dell’aggressore.

Una marea di persone si è data appuntamento per proteggere moschee, centri per i richiedenti asilo, strutture di accoglienza e sedi di organizzazioni umanitarie. Il messaggio lanciato è molto chiaro: questi luoghi e queste persone fanno parte della comunità, voi e la vostra violenza no. 

Sono stati proprio gli obiettivi sensibili di questi attacchi i luoghi protagonisti. Nei giorni precedenti era circolata su Telegram una lista di possibili obiettivi, e le stesse forze di polizia avevano lanciato l’allarme per altri raduni di estrema destra che si stavano organizzando. Molte attività sono state chiuse, come studi di avvocati che lavorano con migranti e richiedenti asilo, attività commerciali, ambulatori medici. Le voci messe in giro per creare confusione e paura si sono quindi mescolate al rischio di pericoli reali, spingendo le stesse comunità a mobilitarsi.

A Liverpool, ad esempio, una folla si è radunata fuori da Asylum Link Merseyside, una struttura che offre assistenza a migranti e richiedenti asilo, e il cui nome era circolato nella lista diffusa via Telegram. Il timore di un attacco, unito alle minacce ricevute dal personale, ha spinto le persone a manifestare per proteggere la struttura, intonando slogan antifascisti e pro-immigrazione. Come riporta il Guardian, falegnami e imprese edili hanno inoltre aiutato a costruire barricate per proteggere Asylum Link Merseyside.

A Southampton, un centinaio di manifestanti si è radunato per fronteggiare un gruppo piuttosto esiguo di militanti neofascisti, che si erano presentati per le strade a volto coperto e con bandiere dell’Inghilterra. A Brighton, invece, quattro militanti di estrema destra si sono ritrovati circondati dalla folla di manifestanti antifascisti, e la polizia ha dovuto formare un cordone attorno a loro per proteggerli.

L’aggressione di Southport e le sommosse razziste

Lunedì 29 luglio una notizia sconvolgente arriva da Southport, città inglese sulla costa occidentale. Durante un workshop di danza per bambini, a tema Taylor Swift, i presenti vengono aggrediti da una persona armate di coltello. Il primo bilancio è di due bambine morte, cui in seguito se ne aggiungerà una terza, e nove feriti. Si tratta di uno dei più efferati crimini di questo tipo avvenuti nel Regno Unito.

Le prime notizie parlano di una persona arrestata nel corso della giornata, un diciassettenne del posto. Mentre si susseguono i bollettini ufficiali e gli aggiornamenti, fin da subito attraverso i social media, in particolare la piattaforma X, si diffonde parallelamente una voce falsa, secondo cui l’aggressore sarebbe stato un richiedente asilo di nome “Ali Al-Shakati”. Altri dettagli lo indicano come un richiedente asilo musulmano venuto nel Regno Unito su una piccola imbarcazione (l’equivalente britannico dei nostri “barconi”), e come ricercato sulla lista dei servizi segreti britannici. L’8 agosto viene arrestata una donna di 55 anni, con l’accusa di aver diffuso informazioni false istigando all’odio razziale.

Il giorno dopo gli accoltellamenti, Southport vede quindi sia le visite ufficiali di esponenti del governo, tra cui il premier Keir Starmer e la segretaria dell’Home Office (il ministero dell’Interno britannico) Yvette Cooper, sia una veglia per le vittime, sia le prime sommosse. A essere colpita è una moschea, con lanci di mattoni e altri oggetti, ma anche la polizia viene bersagliata, con un agente che finisce in ospedale.

Nei giorni successivi avvengono altre sommosse con attacchi razzisti in varie parti d’Inghilterra e a Belfast, nell’Irlanda del Nord. Tra le città colpite ci sono Londra, Liverpool, Manchester, Bristol e Birmingham. I bersagli degli attacchi sono in particolare strutture di accoglienza per migranti e moschee. Ma vengono colpite anche attività come librerie, pub, e nei negozi assaltati si verificano saccheggi. Ci sono poi le aggressioni squadriste contro persone razzializzate - nere e asiatiche. Nel bilancio generale dei feriti, figurano anche circa cento agenti di polizia.

A map showing how the unrest spread

Il primo agosto, nel tentativo di contrastare le voci circolanti sugli accoltellamenti di Soutport, viene intanto diffusa l’identità del diciassettenne arrestato. Questo non ferma però le sommosse. Secondo le autorità del Merseyside un gruppo chiave nella diffusione delle sommosse è stata l’English Defense League. Molte delle persone identificate nei primi episodi, inoltre, venivano da fuori Southport, mentre i canali Telegram anti-immigrazione hanno veicolato per giorni discussioni sui luoghi di possibili raduni “Pro-Gran Bretagna”. Intanto venivano inoltre diffuse narrazioni vittimiste per legittimare le violenze, ad esempio lamentando la differenza di trattamento tra chi partecipava alle proteste e chi provava a opporsi agli attacchi.

Gruppo di estrema destra attivo in particolare contro immigrati e musulmani, l’EDF è formalmente sciolta dopo l’abbandono del suo leader fondatore. Tuttavia molti dei suoi militanti sono ancora attivi, tra cui il suo fondatore Tommy Robinson. Anche siti civetta come Channel 3, che si presenta come sito di informazione ma è sospettato di avere legami con la Russia, ha diffuso la bufala su “Ali Al-Shakati”, venendo ripreso da Russia Today

Secondo The Bureau of Investigative Journalists l’influenza di attori stranieri è però al momento molto dubbia, ed è difficile credere che possa aver avuto un peso decisivo nelle sommosse. TBIJ ha anche intervistato alcuni dei partecipanti alle proteste anti-immigrati a Londra, riscontrando in alcuni come i partecipanti fossero a conoscenza della reale identità del diciassettenne arrestato a Southport, e di essere lì perché il ragazzo pur essendo nato nel Regno Unito ha i genitori ruandesi.

La saldatura tra gruppi storici di militanti di estrema destra e la relativa massa comunicativa sollevata dopo l’uccisione delle bambine a Southport ha fatto detonare un clima generale in cui sentimenti anti-immigrati e l’islamofobia sono ampiamente normalizzati nella politica britannica. Come fatto notare da Human Rights Watch:

Adottando la retorica dell'estrema destra, i politici hanno sdoganato e normalizzato l'islamofobia e la xenofobia, incoraggiando gli estremisti. Anche la disponibilità, anzi la smania, di alcuni media di diffamare e demonizzare alcune comunità e gruppi ha reso possibile tutto ciò. Quando il governo analizzerà in retrospettiva i disordini, non dovrà ignorare il ruolo che politici e media hanno svolto nell'alimentare la paura, la sfiducia e l'ostilità verso questi gruppi.

Gli attori chiave della disinformazione: Da Tommy Robinson a Elon Musk

Proprio Tommy Robinson (al secolo Stephen Christopher Yaxley-Lennon) è stata una delle figure chiave nel far circolare la disinformazione xenofoba. Figura storica dell’estrema destra inglese, nel 2021 Robinson ha perso una causa per diffamazione contro un rifugiato siriano di 16 anni vittima di un’aggressione a scuola. Robinson lo aveva accusato di aver aggredito in precedenza una studentessa, alimentando un clima in cui il giovane è passato da vittima a colpevole.

Il 27 luglio, due giorni prima gli accoltellamenti di Southport, Robinson ha tenuto a Londra una proiezione non autorizzata del documentario Silenced, da lui realizzato per sostenere e reiterare le accuse al centro della condanna per diffamazione. Durante l’evento si sono verificati incidenti e scontri, e questo ha aggravato la situazione di Robinson, che lunedì, giorno dell’aggressione a Southport, era atteso in un’udienza in tribunale, poiché l’aver ripetuto attraverso il documentario accuse al centro di una condanna costituisce potenzialmente il reato di oltraggio alla Corte. 

Robinson tuttavia non si è presentato all’udienza. Invece, è fuggito a Cipro, dove da un hotel a 5 stelle ha iniziato ad aizzare la sua vasta fanbase contro musulmani, immigrati e richiedenti asilo, rilanciando i primi post circolanti, come quello della donna che accusava “Ali Al-Shakati”. La donna è stata identificata dal Times come un’attivista impegnata in passato in campagne contro i lockdown e le politiche per le emissioni zero.

Altre personalità di spicco ad aver rilanciato queste voci sono Andrew Tate, influencer ed ex kickboxer con un vasto seguito nella cosiddetta “maschiosfera”, e Laurence Fox. Ex attore, si è reinventato come personalità televisiva e leader del partito di destra nazionalista Reclaim Party.

Ci sono poi altri due nomi di peso che è bene menzionare: Nigel Farage, leader del partito di estrema destra Reform UK, ed Elon Musk. Farage ha rilasciato vari video durante i giorni delle rivolte. In uno in particolare, ha dipinto il nuovo governo come incapace di garantire “Legge e ordine”, facendo capire che le sommosse sarebbero continuate, che ancora non si era visto niente, e che era necessario fermare “l’immigrazione di massa”. Ha inoltre avanzato inizialmente sospetti sul perché la polizia stesse nascondendo l’identità del principale inidiziato per gli accoltellamenti, e sul perché non fosse trattato come “caso di terrorismo”. 

Il tentativo di cavalcare il clima di violenza razzista, presentandosi come una sorta di voce in grado di ascoltare gli umori della gente e il comune sentire, si è però rivoltato contro Farage. Molti hanno puntato il dito contro la retorica anti-immigrati del suo partito e di Farage stesso. è circolato ad esempio un video del 2020 in cui passando in auto davanti a hotel che ospitavano rifugiati, li indicava invitando i suoi follower a segnalarne altri, perché c’era il rischio che tra i residenti si nascondessero “militanti dell’ISIS”.

Quanto a Elon Musk, ci sono dei legami diretti tra lui e Robinson, che nel novembre 2023 ha visto il suo account Twitter reintegrato, dopo il ban che l’aveva colpito nel 2020. Come evidenziato da Tortoise Media, nei giorni della sommosse, Musk ha risposto a un post di Robinson critico verso la riposta del Primo Ministro Keir Starmer; ha poi avanzato dubbi sull’arresto di Robinson durante gli scontri per la proiezione di Silenced, chiedendo come mai fosse stata applicata la legge contro il terrorismo; infine, ha permesso che su X Robinson postasse il documentario integrale, che finora ha raggiunto 40 milioni di visualizzazioni. 

Come se ciò non bastasse, oltre a commentare le sommosse come il segnale di una “guerra civile inevitabile”, ha diffuso una vera e propria bufala. Ha infatti condiviso, e in seguito rimosso, un post che mostrava un finto articolo del Telegraph dove si parlava dell’ipotesi di costruire “campi di prigionia di emergenza” nelle Isole Falkland per ospitare le persone accusate di aver partecipato alle sommosse. Secondo la BBC il post di Musk è stato visualizzato da circa 1,7 milioni di utenti.

Circa questo in apparenza insospettabile asse Robinson-Musk, il sito Byline Times parla di una vera e propria infrastruttura “alt-tech” (un gioco di parole che richiama l’alt-right americana) che sostiene economicamente Robinson. Il documentario Silenced di Robinson, infatti, ha potuto vantare fin dalle fasi di lavorazione del sostegno del cospirazionista Alex Jones, creatore del sito Infowars, ma soprattutto del contributo di MICE Media, che si descrive come “una realtà editoriale decentralizzata basata sulle criptovalute”. 

Che significa "alt-right"?

"Alt-right" è l'abbreviazione di "alternative right" ("destra alternativa") e si riferisce a un movimento politico di estrema destra nato negli Stati Uniti. L'alt-right è associata al nazionalismo, al suprematismo bianco, e altre forme di estremismo di destra, spesso promuovendo idee razziste, xenofobe e antisemite. Il termine è stato popolarizzato da Richard Spencer, un militante neonazista americano, e si è diffuso attraverso piattaforme come 4chan, 8chan, Reddit e Twitter. Il movimento ha guadagnato notorietà durante la campagna presidenziale di Donald Trump nel 2016, grazie anche alla copertura di siti come Breitbart News. Ha subito un declino significativo dopo il raduno Unite the right a Charlottesville nel 2017, culminato in violenze e nell'uccisione di una contro-manifestante. Questo ha provocato una copertura giornalista più focalizzata sugli aspetti ideologici e maggiormente pericolosi dell'alt-right.

Anche se ora sembra defunta, MICE Media è stata fondata da Bryn Davis, imprenditore che sostiene Trump e ha alimentato la teoria cospirazionista sui brogli alle elezioni presidenziali del 2020. Ha un background simile un altro imprenditore americano che sostiene Robinson, Patrick Michael Byrne, il quale, spiega Byline Times "ha incoraggiato Trump a rovesciare le elezioni del 2020, ha parlato al raduno del 6 gennaio e mantiene legami con un agente dei servizi segreti russi sanzionato dall'Occidente per aver promosso la disinformazione sull'invasione dell'Ucraina".

Una versione di Silenced prodotta da MICE Media, rivela Byline Times, è stata proiettata in anteprima ad aprile nel Parlamento Danese, in un evento organizzato dal Partito Popolare Danese (di estrema destra) e dalla Società danese per la stampa libera. Le due organizzazioni sono note per le posizioni razzista e islamofobe. Proprio un politico di estrema destra danese, Morten Messerschmidt, secondo Byline Times è tra i finanziatori di Robinson. Benché Robinson e Farage non siano esattamente in ottimi rapporti tra loro, entrambi lo sono con Morten Messerschmidt, politico danese di estrema destra. 

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Bisogna poi considerare l’altra piattaforma che, insieme a X, sta dando a Robinson nuova linfa come influencer di estrema destra, ovvero Rumble, che ospita il podcast del fondatore dell’English Defense League. Tra i principali investitori di Rumble figurano infatti JD Vance, candidato vicepresidente con Donald Trump e il miliardario Peter Thiel. La piattaforma è nota per essere un veicolo prediletto di contenuti pro-Russia e in generale di narrazioni cospirazioniste che altrove (YouTube) verrebbero bloccate dalle condizioni di utilizzo. Già nel 2018, un'inchiesta del Guardian aveva ricostruito una rete internazionale di finanziatori attorno a Robinson, dal Middle Eeast Forum di Philadelphia all'imprenditore americano Robert Shilman.

Le sommosse cominciate da Southport, quindi, sovrappongono più piani. C’è il piano della comunità locale, sconvolta da un terribile episodio che rappresenta un trauma collettivo. C’è il piano della politica nazionale, dove pesano conflitti sociali e tensioni anti-immigrati di lunga data, la gestione politica da parte delle forze dell’ordine e del governo, ma anche la capacità di auto-organizzarsi in modo decisivo, attraverso sindacati, organizzazioni umanitarie, reti di attivisti, comunità locali. C’è poi il piano delle infrastrutture comunicative, che attraverso i suoi investitori stanno avendo un ruolo sempre più attivo nel fomentare disordini sociali, addirittura con la diffusione in prima persona di disinformazione, come nel caso di Musk, o col sostegno economico a figure ai margini estremi dello spettro politico, la cui rinnovata centralità è supportata anche economicamente.

(Immagine anteprima via YouTube)

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