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Le ondate di calore stanno uccidendo sempre più persone nel mondo

2 Luglio 2024 3 min lettura

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Le ondate di calore stanno uccidendo sempre più persone nel mondo

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di Andrew Stroehlein (da Daily Vrief, newsletter di Human Rights Watch)

Mentre gli effetti del riscaldamento globale diventano sempre più evidenti, in questi giorni il caldo ha conquistato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo come mai prima d'ora.

In Arabia Saudita, questo mese, più di 1300 persone sono morte durante l'Hajj, l'annuale pellegrinaggio alla Mecca. Lo stress da calore è stato uno dei principali fattori che hanno contribuito al bilancio delle vittime, con temperature che hanno superato i 50 gradi.

Negli gli Stati Uniti, circa 65 milioni di persone stanno affrontando l'allerta calore, dato che un'altra "bolla di calore" ha spinto le temperature in alcune località sopra i 50 gradi. Nel paese le ondate di calore sono più letali di uragani, inondazioni e tornado messi insieme e i decessi legati al caldo sono in aumento, con oltre 2300 nel 2023.

In entrambi i luoghi - Arabia Saudita e Stati Uniti - i danni umani sono stati aggravati dalle autorità che non si sono preparate adeguatamente o che hanno rifiutato di affrontare questioni sociali di lunga data, ignorando che alcune persone sono più vulnerabili di altre ai problemi di salute legati al caldo.

In altre parole, i pericoli mortali erano prevedibili ed evitabili, se solo i governi avessero agito in tempo e avessero fatto della salvaguardia delle vite umane la loro priorità.

Per molti versi, è la stessa cosa per il riscaldamento globale nel suo complesso. Il problema è noto, così come ciò che è necessario per salvare vite umane, ma i governi non riescono comunque ad agire.

Ripercorriamo cosa dice la scienza. Le temperature globali sono aumentate perché l'uomo ha immesso nell'atmosfera troppi gas a effetto serra, in particolare l'anidride carbonica prodotta da combustibili fossili.

Petrolio, gas e carbone sono rimasti lì, a trattenere il carbonio nel terreno per milioni di anni. Poi siamo arrivati noi, li abbiamo estratti e bruciati, rilasciando nell'aria quel carbonio sotto forma di anidride carbonica.

Il risultato è che negli ultimi dieci anni il pianeta è stato più caldo di circa 1,2 gradi rispetto al 1800, periodo pre-industriale. È il decennio più caldo mai registrato. Il 2023 è stato l'anno peggiore in assoluto, con una temperatura media globale vicino alla superficie che ha superato di 1,45 gradi il livello preindustriale.

Nell'Accordo di Parigi del 2015, i governi si erano posti l'obiettivo di limitare il riscaldamento a 1,5 gradi. La stragrande maggioranza degli scienziati del clima sostiene che questo obiettivo non sarà raggiunto e che è più probabile un aumento di 2,5 gradi Celsius, o peggio.

In breve, l'umanità sta riscaldando il pianeta e mancano gli obiettivi internazionali per cercare di tenere la situazione sotto controllo o almeno di rendere gli impatti più gestibili, o al limite un po' meno distopici.

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I governi devono impegnarsi a eliminare rapidamente l'estrazione e l'uso dei combustibili fossili. In particolare, ciò significa bloccare le autorizzazioni per tutti i nuovi progetti di combustibili fossili e porre fine ai sussidi governativi e ai finanziamenti internazionali per lo sviluppo di petrolio, gas e carbone.

Sia chiaro: non si tratta di "salvare il pianeta", ma di salvare le persone. Abbiamo bisogno di un pianeta che sia abitabile per gli esseri umani. Ciò significa che le nostre autorità devono prendere decisioni, a livello locale e globale, che diano priorità alle vite umane: in Arabia Saudita, negli Stati Uniti e in tutto il mondo.

Immagine in anteprima via ccpsc.qc.ca

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