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Viaggio nella politica italiana #8 – Conversazione con Mattia Marasti e Dino Amenduni

25 Luglio 2023 3 min lettura

Viaggio nella politica italiana #8 – Conversazione con Mattia Marasti e Dino Amenduni

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Il nostro viaggio nella politica questa volta parte dalla Spagna perché i risultati delle elezioni anticipate di domenica scorsa avranno ricadute importanti anche in vista delle prossime elezioni europee che si terranno nel 2024, i cui effetti si fanno già sentire nella politica di casa nostra. È stata fermata, come molti dicono, l'ondata nera? Davvero, come sostiene Renzi, il risultato di queste elezioni significa che bisogna guardare al centro? Eppure Sanchez ha retto e ottenuto con Sumar il 45% grazie a una campagna fortemente di sinistra. Cosa significa la sconfitta del partito di estrema destra (che il Corriere della Sera si ostina a definire conservatore, ma stiamo parlando di un partito razzista, omo e transofobo, che non riconosce la violenza di genere, negazionista della crisi climatica di origini antropiche...) Vox per il sogno europeo di Salvini e Meloni? L'alleanza a sinistra in Spagna può essere un modello per l'Italia?

Elezioni Spagna: la scommessa di Sanchez fra la sconfitta di Vox e la radicalizzazione del partito conservatore

Intanto il nostro dibattito quotidiano sembra divaricarsi sempre più, in un progressivo allontanamento tra il racconto dell'attualità e la necessità di approfondimento sui principali dossier che riguardano l'economia del nostro paese.

Ciò avviene, in molte circostanze, quasi "per necessità": troppi e troppo ripetuti sono stati gli scivoloni mediatici e politici, in questi giorni, da parte di esponenti di punta della maggioranza. In altri casi risulta invece complicato comprendere il reale quadro della situazione: basti pensare ai grandi interrogativi sulla capacità del governo di gestire i fondi del PNRR o la melina sulla riforma del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, su cui non arriverà alcuna decisione prima di settembre da parte del Governo.

Tutto ciò rende la lettura della politica italiana ancora più difficile del solito, anche perché nonostante l'enorme confusione di queste ultime settimane il governo (e in particolare Giorgia Meloni) regge a livello di consenso tra l'opinione pubblica mentre le opposizioni sembrano non trarne alcun vantaggio e in alcuni casi sembrano essere quasi senza parole, spiazzate, di fronte a scelte sorprendenti della premier italiana.

Un anno fa Meloni, riferendosi all’immigrazione non regolare, parlava infatti di ‘blocco navale nel corso della campagna elettorale, oggi invece afferma che esiste una quota di immigrazione 'necessaria' per il nostro paese.

Anche la grazia a Patrick Zaki concessa dal dittatore egiziano Al-Sisi e il successivo impegno annunciato da Meloni per chiedere giustizia nei confronti di Giulio Regeni, pur con tutti i dubbi che questa vicenda può generare, toglie certamente argomenti alle opposizioni.

La mossa sul salario minimo sembra in ogni caso aver riportato un tema di 'sinistra' in agenda dopo mesi di afonia: dopo la netta chiusura dei primi giorni, ora il governo sembra essere intenzionato a iniziare una discussione. Un improvviso cambio di strategia che lascia in ogni caso intendere un forte imbarazzo della destra nell'affrontare questo argomento in una fase in cui sembra assurdo lasciare il mercato del lavoro così com'è, anche considerando i recenti dati dell'OCSE che sottolineano che l'Italia è l'economia, tra quelle più industrializzate, in cui è maggiore la perdita del potere d'acquisto (-7.5% su base annua) dovuta all'impatto dell'alta inflazione sui redditi medio-bassi.

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Conversazione con Dino Amenduni e Mattia Marasti, collaboratore di Valigia Blu e di altre realtà come Domani Giornale e Pagella Politica.

Musica: boygenius - Not Strong Enough

Regia: Vudio

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