La Cina e il nuovo (dis)ordine globale – Conversazione con Simone Pieranni [podcast]
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In questi giorni Xi Jinping - che nel 2018 aveva fatto cambiare la Costituzione cinese che poneva il limite dei due mandati - si è assicurato un terzo mandato, senza precedenti, alla guida della Repubblica Popolare Cinese. Completa così la transizione verso il suo secondo decennio di potere. Il Congresso nazionale del popolo gli ha conferito venerdì 10 marzo un mandato di altri 5 anni come presidente. Una riconferma scontata dopo l’altrettanto inedito terzo mandato alla guida del Partito comunista ottenuto al XX Congresso nazionale di ottobre scorso. Il Congresso ha nominato Xi anche alla carica di presidente della Commissione militare centrale (in pratica il massimo organo che sovrintende alle forze armate). Qualcuno ha commentato che siamo a un passaggio cruciale dal partito-Stato allo Stato-partito. I confini fra partito comunista e Repubblica popolare cinese sono sempre più labili, appare altrettanto difficile distinguere dove finisce il Partito e dove inizia lo Stato. Dove Xi sta portando la Cina?
Abbiamo visto però nei mesi scorsi Xi in difficoltà con la gestione dell’emergenza COVID, ci sono state proteste contro la politica 'zero covid' e i lunghissimi lockdown, che hanno stremato la popolazione; non sono state le uniche proteste in ogni caso: anche gli operai hanno contestato le dure condizioni nelle fabbriche.
A livello geopolitico, abbiamo visto la Cina in queste settimane prendere iniziative con il piano in 12 punti sulla guerra in Ucraina ed è di queste ore l'annuncio del viaggio di Xi a Mosca e di un colloquio con Zelensky subito dopo. Ma soprattutto abbiamo visto il gran colpo diplomatico (e uno smacco per gli Usa) con la mediazione per un accordo fra Iran e Arabia Saudita, una mediazione però non priva di insidie per la Cina. Sempre più tesi invece i rapporti con l'Europa e soprattutto con gli Usa, tra accuse reciproche e venti di guerra. Sembra passato un secolo dalla stretta di mano fra Biden e Xi durante il G20 a Bali lo scorso novembre.
Ne abbiamo parlato con uno dei massimi esperti italiani di Cina, Simone Pieranni, che nel 2009 ha fondato China Files, agenzia editoriale con sede a Pechino. Dal 2006 al 2014 ha vissuto in Cina, scrivendo per media italiani e internazionali. Dal 2014 al 2022 ha lavorato alla redazione esteri del Manifesto. Oggi lavora a Chora Media, si occupa di podcast e ne conduce uno settimanale sull'Asia, intitolato Altri Orienti.
Autore di diversi libri fra cui Red Mirror. Il nostro futuro si scrive in Cina (Laterza, 2020) e La Cina nuova (Laterza, 2021).
Musica: Sunflower - Tianxiao Xie
Immagine in anteprima via Flickr.com