Quando promuovi, legalizzi e incentivi l'omissione di soccorso, disastri come quello di Crotone sono la diretta conseguenza. La "tragedia" rimanda al fato ineluttabile: se il Mediterraneo è diventato un cimitero lo dobbiamo a scelte umane.
Abbiamo rotto un fondamentale patto di civiltà nel Mediterraneo e in più punti dei confini europei, ossia che salvare vite sia un dovere. Lo abbiamo rotto perché, nelle nostre tiepide case, abbiamo accettato e fatto nostra l'idea di essere "invasi", che ci si debba "difendere" che l'Europa sia "un giardino" circondato "dalla giungla". Questa idea, dapprima periferica, è stata usata per guadagnare consenso e far carriera da un sempre più nutrito numero di persone; chi aveva il potere e la responsabilità per contrastarla ha preferito farla propria, o perché pensava che così l'avrebbe sconfitta, o perché guardandosi allo specchio si è scoperto molto simile a chi la diffondeva. Al limite, lo abbiamo accettato per dolorosa impotenza, da sconfitti, mentre ci toccava portare in scena infinite variazioni sul tema di Cassandra.
Tutto lo spettacolo di dichiarazioni istituzionali che seguiranno ora non sono altro che la drammatizzazione grottesca di un messaggio: "mica possiamo ammettere la nostra disumanità e invertire la rotta".
Ma non ingannatevi: avendo rotto in mare o alle periferie del "giardino" quel fondamentale patto, avendo accettato che salvare vite non è un dovere, ma un premio, prima o poi la rottura di quel patto renderà fredde anche le nostre case. [Matteo Pascoletti]

Mentre il Governo Meloni, e in particolare il ministro dell'interno Piantedosi, mostra tutta la sua disumanità dopo la strage al largo di Cutro (Crotone), in cui hanno più di 100 persone potrebbero aver perso la vita, il PD cambia a sorpresa leadership e di conseguenza profilo politico.

L'affermazione di Elly Schlein, prima donna nella storia della sinistra a ricoprire l'incarico di segretaria nazionale, rende evidente le richieste degli elettori di quell'area: più coraggio, più radicalità nelle proposte, nessuno sconto all'opposizione. È la prima volta che in Italia i due principali partiti sono guidati da donne: sarà interessante scoprire se anche la politica italiana cambierà di conseguenza.

Schlein è chiamata sin da subito a sfide molto complesse: il rinnovamento della forma partito, il rischio di fuga di una parte del gruppo dirigente che ha sostenuto Bonaccini alle primarie, e soprattutto la definizione della linea del PD in politica estera, su cui (pur avendo votato per l'invio delle armi in Ucraina) la neo-segretaria nelle scorse settimane è apparsa prudente se non proprio vaga. C'è da dire che una parte del mondo della sinistra italiana sembra non aver davvero capito cosa è in gioco e continua a non mettersi in ascolto delle vittime e della stessa sinistra ucraina al fronte per resistere all'invasione russa e al tempo stesso impegnata nel contrastare le politiche interne di Zelensky.

Sono un socialista ucraino. Ecco perché resisto all’invasione russa

Nel frattempo, a Firenze, un assalto squadrista a studenti liceali è stato derubricato a fatto di cronaca, a un gesto di reazione di attivisti di estrema destra dopo le contestazioni da parte di un'associazione studentesca di sinistra per un volantinaggio. Il governo si è concentrato sul prendere le distanze da una dirigente scolastica e non ha condannato le violenze fisiche. Dopo il caso Delmastro-Donzelli, ancora una volta Meloni e la sua squadra sembrano voler fare una distinzione tra amici e nemici nelle dichiarazioni pubbliche, in aperta contraddizione col modello 'legge e ordine' tanto propagandato dall'inizio della sua esperienza a Palazzo Chigi.

Quarta tappa del nostro 'Viaggio nella politica italiana'. Conversazione con Dino Amenduni e Matteo Pascoletti.

Musica: Asian Dub Foundation - Fortress Europe

Immagine anteprima: via Skytg24