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L’arresto a Mosca del sindacalista e militante di sinistra Mikhail Lobanov

29 Dicembre 2022 3 min lettura

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L’arresto a Mosca del sindacalista e militante di sinistra Mikhail Lobanov

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All'alba di stamane la polizia russa ha fatto irruzione nell'abitazione di Mikhail Lobanov, sindacalista e militante di sinistra, docente di matematica all'Università statale di Mosca e candidato nel 2021 alla Duma nelle liste del Partito comunista della Federazione russa (KPRF).

Dopo essere entrati segando la porta, gli agenti hanno perquisito per circa tre ore l'appartamento, sequestrando apparecchiature informatiche, telefoni cellulari e documenti. Successivamente Lobanov è stato portato al commissariato di Ramenki. All'uomo è stato negato l'accesso a un avvocato.

Secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa Ria Novosti, la perquisizione fa parte di un'operazione in corso in sette oblast in Russia nell'ambito di un procedimento penale avviato contro l'ex deputato Il'ja Ponomarev, attualmente ricercato, arrestato in contumacia e accusato di 'diffusione pubblica di informazioni consapevolmente false, motivate da odio politico, sull'uso delle forze armate russe'. Fuggito in seguito a un procedimento penale a suo carico per appropriazione indebita e dopo aver vissuto due anni negli Stati Uniti, dal 2016 Ponomarev si trova in Ucraina.

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Nell'ambito dell'operazione avviata stamane le forze dell'ordine starebbero verificando, inoltre, possibili collegamenti tra gli amministratori del canale Telegram February Morning (creato da Ponomarev), ex deputati municipali di Mosca e la Strategic business unit (SBU), l'intelligence ucraina, più altri servizi di intelligence stranieri.

Secondo quanto dichiarato a MediaZona da Alexander Zamyatin, collega di Lobanov, durante la perquisizione l'uomo sarebbe stato colpito al volto e allo stomaco.

All'irruzione avrebbero partecipato sei agenti della sicurezza, tre in uniforme e tre in borghese.

Zamyatin ha poi aggiunto che è stato uno degli agenti a fotografare Lobanov sdraiato sul pavimento, accanto al divano, con una maglietta strappata e in pantaloncini. La foto è stata pubblicata sui canali Telegram 112 e Toad and Viper e condivisa su altri social. Accanto a Lobanov, sul tappeto, sono visibili alcune gocce scure che potrebbero essere sangue.

Telefonicamente Lobanov ha fatto sapere di essere stato accusato di resistenza a pubblico ufficiale.

L'uomo è stato poi condotto al tribunale distrettuale Nikulino di Mosca, secondo quanto riportato da un corrispondente di SOTA, una delle ultime fonti russe di notizie indipendenti rimaste, e condannato a 15 giorni di carcere, come confermato dal suo account Twitter.


Tra le altre persone fermate due ex deputati municipali di Mosca: Artur Galiev, giornalista di 72.ru e Nikita Kiforuk, caporedattore di 86.ru.

L'arresto di Lobanov sembrerebbe essere l'ennesimo attacco del potere a esponenti dell'opposizione.

Alle scorse elezioni l'uomo aveva raccolto la maggioranza dei voti tra tutti i candidati a Mosca, inclusi quelli pro-Cremlino. La vittoria, però, non gli è stata riconosciuta e a ottenere il mandato alla Duma è stato il suo avversario, grazie a decine di migliaia di voti “elettronici” che hanno ribaltato il risultato.

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In vista delle ultime consultazioni per il rinnovo delle municipalità a Mosca, che si sono tenute lo scorso settembre, Lobanov ha inoltre coordinato l'iniziativa Vmeste (Insieme) che ha tentato di portare avanti le candidature di attivisti e militanti indipendenti.

Dopo l'invasione russa dell'Ucraina, Lobanov ha deciso di rimanere nel paese. La scorsa estate è stato arrestato e detenuto per 15 giorni per aver manifestato contro l'invasione dell'Ucraina.

Immagine in anteprima via Twitter

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