Ucraina: l’attacco al teatro di Mariupol è stato un chiaro crimine di guerra dell’esercito russo
2 min letturaAmnesty International ha pubblicato il 30 giugno un'inchiesta che attesta come le forze armate russe, quando hanno colpito il teatro di Mariupol in Ucraina, hanno commesso un crimine di guerra. Le vittime accertate di quell'attacco ammontano ad almeno una dozzina, anche se è probabile siano di più.
L'inchiesta, dal titolo ‘'Children’: The attack on the Donetsk regional academic drama theatre in Mariupol, Ukraine, analizza l'attacco aereo avvenuto la mattina del 16 marzo. Al momento dell'attacco centinaia di civili erano all'interno e nei pressi del teatro. L'esercito russo ha attaccato il teatro pur sapendo che vi erano dei civili rifugiati. Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International, ha definito l'attacco "un chiaro crimine di guerra compiuto dalle forze armate russe".
Tra il 16 marzo e il 21 giugno, Amnesty International ha analizzato e raccolto prove relative all'attacco aereo. Tra queste, 53 testimonianze dirette da sopravvissuti e testimoni sopraggiunti sul luogo - di questi, 28 si trovavano all'interno del teatro, o nelle sue vicinanze. Oltre ciò sono state analizzate immagini satellitari e rilevazioni radar, da appena prima a dopo l'attacco; foto e video autenticati, provenienti da sopravvissuti e testimoni; due serie di piante architettoniche del teatro.
Per l'inchiesta è stata inoltre commissionata a un fisico la costruzione di un modello matematico della detonazione. Questo per calcolare esattamente il peso degli ordigni che hanno provocato il livello di distruzione visto nel teatro di Mariupol. Confrontando il modello così elaborato con le prove disponibili sulle bombe in dotazione dell'esercito russo, Amnesty International ha stimato che l'attacco sia stato portato con due bombe da 500 kg dello stesso modello, esplose quasi simultaneamente.
L'attacco è stato portato probabilmente con uno dei caccia stanziati nelle basi di aviazione russa, che sono stati visti spesso operare sui cieli dell'Ucraina meridionale. Sulla base delle prove raccolte da Amnesty International, l'attacco è stato intenzionalmente rivolto a un obiettivo civile.
Per il diritto internazionale umanitario è basilare che le parti coinvolte in un conflitto armato debbano sempre distinguere tra civili, oggetti civili, forze armate e oggetti militari. Civili od oggetti civili sono bersagli illegali. Prima di qualsiasi attacco un esercito deve prendere tutte le misure necessarie per sincerarsi ragionevolmente di non colpire civili od oggetti civili - come un teatro.
Nessuno dei 28 superstiti intervistati da Amnesty International, né altri testimoni nei pressi del teatro al momento dell'attacco, ha fornito informazioni in che attestassero l'uso del teatro da parte dell'esercito ucraino come base operativo, deposito o luogo da cui lanciare attacchi.
Che il teatro fosse un oggetto civile, così come la presenza di civili al suo interno o nelle immediate vicinanze, risulta evidente nelle settimane precedenti l'attacco. Dato il tipo di armi impiegate, il punto di impatto e l'assenza di obiettivi militari nelle vicinanze, tutto fa pensare che il teatro fosse l'obiettivo previsto, e che non sia quindi stato colpito per errore. Questo significa che l'attacco costituisce probabilmente un crimine di guerra.
"Via aria e terra, le forze russe hanno compiuto una ben documentata e deliberata serie di uccisioni di civili in Ucraina", ha dichiarato Agnès Callamard. "C'è bisogno al più presto di indagini approfondite per individuare i responsabili dei gravi danni e delle perdite civili causate, oltre che dei danni provocati alle strutture civili, affinché rendano conto dei loro crimini".
Immagine in anteprima via Amnesty International