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Alba Dorata in Italia: dalla tragedia alla farsa

29 Novembre 2012 6 min lettura

Alba Dorata in Italia: dalla tragedia alla farsa

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(Illustrazione: Latuff)

Da diversi mesi a questa parte, l’Europa sta assistendo con crescente orrore agli exploit dei neonazisti greci di Alba Dorata. Quelli che fino a sei mesi fa erano dei patetici teppisti con baffi a manubrio ed un peso elettorale pari allo zerovirgola, ora sono in Parlamento, hanno il dominio della violenza urbana, sventolano pubblicamente la bandiera della Junta militare e stanno progressivamente allestendo una sorta di Stato parallelo, il tutto con il beneplacito – se non l’aperta complicità – delle forze dell’ordine.

Lo scenario è da incubo, da ultimi rantoli di Weimar. Ma se da un lato c’è chi giustamente inorridisce, dall’altro ci sono sempre più persone che si eccitano contando le svastiche travestite da meandri greci prima di andare a letto. Il deputato nazista Ilias Panagiataros, del resto, l’aveva detto poco tempo fa: il nome Alba Dorata è diventato un brand, per giunta «molto efficace». Già. Perché quindi non sfruttarlo anche all’estero?

È esattamente quello che ha fatto un certo Alessandro Gardossi, classe ’68, triestino, un passato come segretario regionale di Forza Nuova ed un rapporto definito «burrascoso» con Domenico Scilipoti (esatto, Domenico Scilipoti). In un’intervista a La Stampa, Gardossi ha descritto così la nascita di Alba Dorata Italia:

Sono un po’ di mesi che ci lavoro ma è stato registrato lo scorso 25 ottobre, in prossimità delle elezioni siciliane, perché volevo che si avverasse la profezia di Grillo: “Se non vinciamo noi, arriverà Alba Dorata”. Eccoci qua.

L’autoproclamatosi leader, però, avverte che non c’è alcun legame con la casa madre greca: «Noi nasciamo come un’iniziativa italiana e autonoma. Poi, non avendo dietro alle spalle nessun Casaleggio, sfruttiamo per marketing il brand greco» (corsivo mio). Comodo così, no? Dopo una simile risposta, il giornalista del quotidiano torinese legittimamente solleva qualche dubbio: «C’è già Forza Nuova a mantenere rapporti con Alba Dorata e l’estrema destra europea, che bisogno c’era di dare vita a un altro partito?» Risposta di Gardossi: «Guardi, per me non c’è destra e sinistra. Noi stiamo sopra». Sì, «stiamo sopra» e diciamo esattamente le stesse cose di CasaPound.

Dopo un articolo di Marco Pasqua del 12 novembre (Huffington Post), altre pubblicazioni cominciano a occuparsi di Alba Dorata Italia. Il 13 novembre un post sul blog di Gad Lerner annuncia che «nel nostro paese arriva il neonazismo greco». Il 14 novembre è il turno de La Stampa (con la citata intervista), Ballarò e di Infiltrato.it. Su quest’ultimo appare una lunga disamina, in cui addirittura si legge che

le aspettative su Alba Dorata da parte degli estremisti duri e puri è tanta. Basta d’altronde leggere i commenti sul gruppo facebook per rendersene facilmente conto. Il rischio, a questo punto, è che il partito possa raccogliere – secondo molti militanti già dalle prossime politiche – il consenso dei tanti e tanti movimenti della galassia neofascista e neonazista.

Roba da maneggiare con cura, signora mia. Il 28 novembre per Gardossi & co. arriva il grande salto sulla stampa mainstream. La Repubblica (edizione Milano) dedica loro un pezzo sulla discesa in campo alle prossime elezioni regionali lombarde. Dice Gardossi al giornalista: «Correremo per vincere, i lombardi sono stufi di ruberie e corruzione trasversali. Ci sono fasce deboli che non si sentono rappresentate da nessuno, né a sinistra né a destra. Stiamo raccogliendo le firme e scegliendo i nostri candidati». E ancora: «Faremo anche noi le nostre primarie e sceglieremo il candidato alla presidenza del Pirellone».

Tutta questa attenzione da parte dei media borghesi è estremamente gradita. In uno status su Facebook riassumibile con la formula del “Mamma, guarda, qualcuno sta parlando di me sull’Internets!”, Gardossi scrive:

Oramai non possono fare finta che non esistiamo. Dopo meno di 30 e ripeto trenta giorni siamo dappertutto on line, è evidente che più passa il tempo più ci organizziamo e poi appariremo nelle strade come dal nulla. Grillo ci fa ridere. Ci ha messo anni con Casaleggio dietro (web marketing) per creare quello che noi stiamo creando in poche settimane. Grillo non lo conosce nessuno nel mondo, noi siamo su tutti i giornali del mondo..ci sarà un motivo? :) La ragione è che noi abbiamo un'Anima da spendere, loro no!!

Insomma, sembrerebbe che quelli di Alba Dorata Italia facciano davvero sul serio. O che quantomeno la stampa creda che questo manipolo di fuoriusciti forzanovisti e leghisti faccia sul serio. Perché se uno va sul loro sito e legge il programma, non entra nel mondo del neonazismo del terzo millennio: si trova davanti ad un incrocio tra un blog fascio-puccettoso della prima ora su Splinder e una pagina Facebook zeppa di complottismo. Mancano solo le citazioni di Bukowski sulla barra laterale e il midi di Faccetta Nera che parte in loop quando apri l’homepage.

Il dato politico più rilevante che emerge dal sito è che quelli di Alba Dorata Italia sono perfettamente in grado di tenere premuto il tasto sinistro del mouse, selezionare il testo, cliccare su “Copia, aprire l’editor html (Frontpage, ché Dreamweaver è troppo “conforme”), cliccare su “Incolla e infine pigiare il tasto “Pubblica. Sconvolgente, vero?

In effetti, il “programma” di Alba Dorata sembra essere stato fatto seguendo pedissequamente La Ricetta Del Movimento Estremista Destinato Allo Sberleffo E All’Irrilevanza Politica Più Totale. Ma andiamo a vedere cosa prescrive questa ricetta:

100 gr. di tirata contro il $ignoraggio Bancario;

2 etti e ½ di misure per uscire dalla crisi: tornare alla lira – anzi, Nuova Lira – e stampare tonnellate di moneta (le carriole non sono incluse);

1 Attacco feroce al «mostro dittatoriale neocomunista legato alle banche travestito da liberismo democratico»;

1 Denuncia delle scie chimiche spruzzate sopra la nostra testa dal NWO;

1 Manciata di paginette dedicate a lavoro/stato sociale/working class – ma visto da destra;

1 Lista dei condannati/imputati/indagati in Parlamento, presa da Grillo;

½ etto di denunce contro Grillo, Casaleggio, Influencer e Massoneria del web;

30 gr. di Miracoli Economici Islandesi (il Paese che si è rifiutato di pagare Bankstein!), Argentini (il Paese che ha fatto default e ora sta alla grande!) ed Ecuadoregni (il Paese che non ha pagato il debito!);

1 Spruzzata di retorica pro-ultras;

1 I Rettiliani Sono Tra Noi.

Dopo aver assemblato questi ingredienti, bisogna cuocere a fuoco lento per qualche giorno nel pentolone della galassia estremista italiana e mescolare il tutto con il Sugo del Federalista Lombardo (ma attenzione: «non come quello finto e fallito della Lega»). Dimentico qualcosa? Ah, sì: come tocco finale, aggiungere i gattini e «il diritto alla mutua per gli animali domestici». Sul serio.

Alla luce di tutto ciò, c’è davvero il rischio che AD Italia – che è più un freakshow che un partito – si radichi nel territorio e faccia diventare le strade della Lombardia come quelle di Atene, ossia uno spazio dove di giorno viene distribuito pane & populismo e di notte si fanno i pogrom contro gli immigrati? Fatemi pensare e analizzare razionalmente la situazione: no.

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In definitiva, riassumerei tutta la vicenda di Alba Dorata Italia (e la relativa attenzione concessa ai camerati Gardossi & co.), con questo tweet di @zeropregi: «Nun ve agitate».

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