Prima e durante l’allentamento delle restrizioni, una minoranza della società ha iniziato a scendere in strada per protestare contro queste misure – ritenute un attacco alle libertà personali – e le loro conseguenze negative per l'economia. Simili manifestazioni, cresciute e diffusesi negli ultimi mesi, si sono registrate in più parti del mondo – ad esempio negli Stati Uniti, in Canada, in America Latina, nel Regno Unito, in Germania, in Francia, in Spagna, in Italia, in Australia, ecc –, configurandosi come un "fenomeno globale". Tutti questi raduni e movimenti, pur nelle specificità dovute alle realtà differenti in cui nascono, presentano elementi in comune da non ridurre a semplici fenomeni da baraccone, ma da analizzare con molta attenzione per capire cosa abbiamo davanti a noi. In molti casi ad alimentare rabbia e paure sono infondate teorie cospirative (vecchie e nuove) che hanno creato un’ondata di disinformazione e notizie false sul virus. Inoltre, diversi gruppi di estremisti (in particolare di destra) hanno cercato di capitalizzare il sentimento di totale sfiducia verso le istituzioni tra i partecipanti a queste proteste per rafforzare la propria causa.