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La strage, il massimo della pena e la Norvegia, una civiltà dell’altro mondo

24 Luglio 2011 2 min lettura

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La strage, il massimo della pena e la Norvegia, una civiltà dell’altro mondo

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Oltre 90 le vittime del duplice attentato. Anders Behring Breivik, 32 anni, confessa la carneficina sull'isola di Utoya.

A quanto pare il responsabile della strage di Oslo rischia il massimo della pena. Che in Norvegia non è l'ergastolo, perché lì non esiste, ma, per nostra massima sorpresa, solo 21 anni. Dopo aver scontato i 21 anni, il detenuto viene nuovamente giudicato. Se il pubblico ministero convince il giudice che c’è ancora un reale pericolo per la società, la Corte può condannare il carcerato ad altri cinque anni. E alla fine di questi ulteriori 5 anni il processo si ripete.

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L'atroce carneficina di Oslo ci ha fatto scoprire dunque che c'è un Paese dove il massimo della pena è 21 anni e non contempla l'ergastolo. Questo ci ha fatto pensare che quel Paese si affidi ad un sistema penitenziario che prevede il recupero e non solo la punizione. Così abbiamo fatto un po' di ricerche su Internet e abbiamo trovato alcuni articoli che ci hanno aperto una finestra su una civiltà che definiremmo dell'altro mondo. 
In un pezzo del 2006 di Cinzia Sasso per Repubblica si racconta del carcere di Batoey (nella foto).
Oeyvind Alnaes, il direttore del carcere di Bastoey, per quindici anni ha lavorato nei penitenziari "normali", quelli chiusi; poi ha chiesto e ottenuto di inventare Bastoey, un altro modo di espiare la pena.

Queste le sue parole a Cinzia Sasso: "La prigione non migliora la gente. Per questo abbiamo dovuto cercare altre strade. Se tratti male una persona, quello che la persona impara è a trattare male gli altri; se li vedi come pericolosi criminali continueranno ad essere pericolosi criminali; se rispetti, insegni a rispettare. Il massimo della pena, in Norvegia, è di 21 anni, perciò ogni detenuto, un giorno, tornerà ad essere il tuo vicino di casa. E se non gli insegni come comportarsi, allora sì che devi temere". 

In questo articolo invece si parla del sistema penitenziario norvegese, che, come spiega il ministro della giustizia norvegese Knut Storberget, si basa sull'idea che per ridurre la criminalità non basta chiudere a chiave i criminali in una stanza, ma bisogna educarli e aiutarli con i fatti a reintegrarsi nella società. In Norvegia la punizione di un carcerato consiste nell’essere in carcere e non nel perdere i suoi diritti di cittadino
Intanto leggiamo che Il premier Jens Stoltenberg alla messa funebre ha detto: "Al male reagiremo con più democrazia e più umanità"
È un pianto senza fine oggi per noi. Per quelle vittime, per il dolore, per la bellezza e l'immensità di quelle parole, per la grandiosità di un premier che parla in questo modo. Per una civiltà dell'altro mondo.
Vi riportiamo l'omaggio di Michael Moore alla Norvegia con alcune scene del film Sicko tagliate perché gli americani non avrebbero mai creduto potesse esistere davvero un paese così generoso e amichevole!

Arianna Ciccone (ha collaborato Roberta Aiello)
@valigia blu - riproduzione consigliata

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18 Comments
  1. Sinigagl

    Il mio omaggio alla Norvegia in questo momento terribile. http://pico.co.it/2011/07/24/jens-stoltenberg-e-il-mio-presidente-del-consiglio/

  2. fabrizio

    Un pazzo razzista uccide 90 persone e resta in carcere 21 anni? Sarebbe questa l'idea di società civile?

  3. Fab

    I norvegesi mettono in atto le idee umane di certi illuministi come Kant e Beccaria. 1000 anni luce lontani dall'Italietta triste e in via d'affondamento.

  4. marco

    un criminale va rieducato...ma se realmente questo tizio ha ucciso da solo 90 persone va impiccato...da recuperare non c'e' propio un bel niente!

  5. Claudio S

    Per tutti quelli che che dicono la classica frase: "E SE UNO DI QUESTI UCCIDESSE TUO FIGLIO? VORRESTI ANCORA CHE SI FACESSE SOLO 21 ANNI?" Rispondo di no, che se uccidesse mio figlio lo vorrei far morire tra atroci dolori, sotto l'impulso del dolore è ovvio rispondere così. Ma sotto l'azione della rabbia e del dolore non si fanno le leggi e le costituzioni dei paesi, ma al contrario si usa la razionalità, è questo che ci distingue dagli animali. Se avessimo fatto leggi con la mente annebbiata dalla rabbia dopo l'11 settembre avremmo chiuso le frontiere a goni musulmano. Dato che il tasso di criminalità Norvegese è inferiore a quello di molti paesi del mondo, evidentemente funziona, quindi abbiamo da imparare.

  6. arianna

    Solo una comunità che ha fiducia nell'umanità si affida ad un sistema del genere. Considerate che alla fine dei 21 anni il condannato viene giudicato di nuovo e se viene ravvisata la pericolosità sociale il giudice lo condanna ad altri 5 anni. Dopo questi ulteriori 5 anni il processo si ripete ancora. E vorrei ancora una volta sottolineare le parole del premier norvegese alla messa funebre: al male reagiremo con più democrazia e più umanità. Sì la penso come Claudio, abbiamo tanto da imparare

  7. arianna

    questo mio ragionamento cmq ci tengo a precisarlo va al di là del fatto specifico.

  8. Filippo

    Grazie. Bellissimo articolo, ennesima grande dimostrazione di civiltà di questa splendida nazione.

  9. Nazarine

    Se la morte di quei ragazzi servirà a far conoscere questo paese cosi straordinariamente avanzato e saggio e contribuirà ad illuminare qualche persona che può fare qualcosa per contribuire a migliorare il mondo, allora quei ragazzi non saranno morti invano. Ricordiamoci che si è trattato del gesto di un folle ma che di base La norvegia è un paese che può insegnarci moltissimo a cominciare da come si tratta anche l'assassino più irrecuperabile. Piccola nota: in Norvegia se uno dopo 21 anni non si redime resta dentro per altri 5 e poi 5 e magari altri 5 anni, in Italia non esiste più nessuno che sta dentro per più di vent'anni. Meditate gente, meditate

  10. Arianna

    Grazie filippo, grazie nazarine

  11. Fabio

    Ho vissuto in Norvegia per circa un anno, ho conosciuto un popolo orgoglioso d'essere ritenuto quasi "ingenuo" - ed apparire tale - da chi non è nativo del posto. Mi sono immerso in una fanciullezza intrisa di benessere, gentilezza, senso dell'unità nazionale e soprattutto fiducia nel prossimo - che ha i suoi risvolti negativi, sia chiaro, superati però di gran lunga da quelli positivi. Questo concetto di sicurezza legato al rispetto ed alla fiducia è portato così all'estremo che in Norvegia vedrete sempre gruppi di bambini, anche piccolissimi, giocare felici da soli in luoghi potenzialmente pericolosi come i bordi di un molo, le rive di un lago, parchi giochi senza recinzioni e guardiani, senza riuscire a capire chi siano i genitori, nè dove siano. Sono innamorato della Norvegia.

  12. arianna

    che meravigliosa testimonianza

  13. Nazarine

    mi porterò nella mente e nel cuore la tua splendida testimonianza Fabio,

  14. Nazarine

    Caro Claudio, ho ricopiato la tua saggia ed illuminata risposta nel mio profilo in facebook. Ti faccio i complimenti per la tua consapevolezza, che mi dà la speranza che anche qui in Italia c'è gente che vive per crescere ed evolversi e non soltanto per coltivare la superficialità e l'avere.

  15. Simone

    Sarebbe tutto giusto, ma qui il colpevole sa benissimo ciò che ha fatto. Avete fatto molta confusione tra rieducazione e riabilitazione, che in questo caso c'entrano pochissimo. E' ovvio che se prendete in mano il testo di Scienze Sociali ci troverete una correlazione STATISTICA tra crimine, ignoranza e povertà. E fin qui ci siamo, STATISTICAMENTE conviene rieducare, per avere cittadini migliori una volta usciti. O anche semplicemente cittadini migliori dentro, nel caso di un ergastolo. Ma qui si parla di una persona già acculturata. Io ho letto il suo memoriale, e non crediate sia pieno di insulti sconnessi. E' lucido e calmissimo. Ha studiato Marx e la Scuola di Francoforte per poterli criticare. Probabilmente è più colto e intelligente di me e di voi, nonostante la sua follia. Per cui non è assolutamente rieducabile con libri o psicologi, dato che non è un pazzo comune. Ci ha messo 10 anni per preparare questa strage, in 20 probabilmente ne preparerà una doppia, con un memoriale di 3000 pagine

  16. Simone

    Sarebbe tutto giusto, ma qui il colpevole sa benissimo ciò che ha fatto. Avete fatto molta confusione tra rieducazione e riabilitazione, che in questo caso c'entrano pochissimo. E' ovvio che se prendete in mano il testo di Scienze Sociali ci troverete una correlazione STATISTICA tra crimine, ignoranza e povertà. E fin qui ci siamo, STATISTICAMENTE conviene rieducare, per avere cittadini migliori una volta usciti. O anche semplicemente cittadini migliori dentro, nel caso di un ergastolo. Ma qui si parla di una persona già acculturata. Io ho letto il suo memoriale, e non crediate sia pieno di insulti sconnessi. E' lucido e calmissimo. Ha studiato Marx e la Scuola di Francoforte per poterli criticare. Probabilmente è più colto e intelligente di me e di voi, nonostante la sua follia. Per cui non è assolutamente rieducabile con libri o psicologi, dato che non è un pazzo comune. Ci ha messo 10 anni per preparare questa strage, in 20 probabilmente ne preparerà una doppia, con un memoriale di 3000 pagine

  17. Margherita

    complimenti Paolo per il tuo bellissimo articolo.

  18. Margherita

    complimenti paolo per il tuo bellissimo articolo

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