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“Incidenti mortali in bici colpa dei ciclisti imprudenti”: quel sondaggio falso e i dati non verificati

15 Dicembre 2017 5 min lettura

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“Incidenti mortali in bici colpa dei ciclisti imprudenti”: quel sondaggio falso e i dati non verificati

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Gli incidenti mortali in bici sono in aumento perché i ciclisti sono indisciplinati e imprudenti. Diversi blog e agenzie di stampa hanno pubblicato questa notizia citando un sondaggio su un campione di 1000 ciclisti. Peccato, però, che dopo una verifica dei dati citati da parte del direttore responsabile del sito bikeitalia.it, Manuel Massimo, il campione utilizzato non fosse rappresentativo e il sondaggio fosse privo di validità statistica.

Il 14 dicembre Manuel Massimo pubblica un tweet in cui segnala a “Roma Mobilita”, il servizio online del Comune di Roma sulla mobilità cittadina, di aver pubblicato un articolo che conteneva dati non verificati e informazioni erronee sulle cause degli incidenti mortali in bici.

L’articolo, che parla di “ciclisti imprudenti”, riprendeva un comunicato stampa di Facile.it, dal titolo “Ciclisti su strada: un morto ogni 32 ore, ma molte le regole non rispettate”. Come si legge nell’attacco del comunicato:

I numeri parlano chiaro; in Italia si usa sempre più spesso la bicicletta per i percorsi urbani, ma purtroppo non sempre prestando attenzione alle regole del codice della strada e, anche per questo, gli incidenti mortali che coinvolgono ciclisti sono aumentati del 9,6% in un anno (Fonte Istat); un decesso ogni 32 ore.

Nel prosieguo del testo, Facile.it — che nel comunicato linka un post sul proprio sito in cui sono proposti preventivi di “assicurazioni bicicletta” — spiega di aver voluto indagare le cause di questo aumento di incidenti e di aver realizzato un “sondaggio su un campione di circa 1000 maggiorenni”, che evidenziava “come in cima alle regole non rispettate dai ciclisti ci sia quella di dotare la bicicletta di faretti e catarifrangenti (87%), seguita a poca distanza dal mancato utilizzo del casco (71%)”.

Il comunicato del sito di servizi di intermediazione online è rilanciato da diversi siti, come quello del servizio mobilità del Comune di Roma, e agenzie di stampa, come AdnkronosAnsa e Agi.

Ansa pubblica un articolo titolando che il 71% dei ciclisti gira senza casco.

Agi riprende il comunicato di Facile.it e segnala le cinque imprudenze che provocherebbero l’aumento degli incidenti mortali in bicicletta.

https://www.facebook.com/Notizie.Agi/posts/10155948463556730

I numeri citati sembrano “parlare chiaro”, ma, come appurato da Manuel Massimo, non sono attendibili perché poco rappresentativo è il campione utilizzato. Come spiega lo stesso Manuel Massimo in un post su biketalia.it, Facile.it mette in correlazione il dato ISTAT (certo e verificato) del +9,6% di aumento degli incidenti mortali dei ciclisti nell’ultimo anno con un ‘sondaggio, realizzato lo scorso novembre su un campione di circa 1.000 italiani maggiorenni’, utenti del loro sito”, e pertanto non statisticamente rilevante e rappresentativo.

Nel momento in cui le agenzie di stampa iniziano a diffondere i dati come esito di un sondaggio rappresentativo, Massimo contatta Facile.it per chiedere “una nota metodologica a supporto di quei dati, come sono stati raccolti ed elaborati, se quel ‘sondaggio’ — come lo chiamano loro — sia davvero rappresentativo dei comportamenti dei ciclisti sulle strade”. Inizialmente le sue richieste vengono ignorate, dopo reiterati tentativi Direttore Comunicazione di Facile.it ammette che non si trattava di un sondaggio. In un post su Facebook, Massimo chiede al sito di intermediazione assicurativa di rettificare i contenuti e precisare che si tratta di un’indagine priva di valore statistico.

FACILE.IT - NON ERA UN SONDAGGIOA seguito delle mie reiterate richieste di chiarezza in merito al sedicente sondaggio...

Pubblicato da Manuel Massimo su Giovedì 14 dicembre 2017

Dopo la risposta del Direttore Comunicazione di Facile.it, Manuel Massimo contatta nuovamente Agi e Ansa, sottolineando una volta di più come i dati pubblicati nei loro articoli non fossero statisticamente significativi e chiedendo una rettifica.L’Ansa ha risposto comunicando che avrebbe cancellato l’articolo.

++ L'Ansa cancellerà l'articolo con i dati di Facile.it ++ #sondaggichenonloerano

Pubblicato da Manuel Massimo su Venerdì 15 dicembre 2017

Cosa che poi ha effettivamente fatto.

Agi ha aggiornato l’articolo segnalando prima dell’attacco che “nella precedente versione dell’articolo si parlava di un sondaggio realizzato da Facile.it, quando in realtà si tratta di un’indagine*” e in coda: “*Nota metodologica: l’indagine è stata condotta da Facile.it su un campione di circa 1000 rispondenti residenti in Italia, con età uguale o maggiore di 18 anni e utenti del sito. Il questionario è stato inviato tramite il web e attraverso lo stesso canale sono state raccolte le risposte (facile.it)

Anche il sito “Muoversi a Roma” ha rimosso l’articolo.

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“Ma tutti gli altri?”, si chiede Manuel Massimo. “Tutti quelli che hanno ripreso quel testo e l’hanno copia-e-incollato sul loro blog o sui loro canali social continueranno a credere davvero che quelle percentuali — assurde, non rappresentative, incongrue — siano lo specchio del comportamento di chi pedala sulle nostre strade”. Il danno è stato fatto e rimuovere l’articolo non è sufficiente per porvi rimedio. Per questo, “in attesa di un comunicato di rettifica da parte di Facile.it, che sa benissimo di aver diffuso dei dati sotto forma di sondaggio quando sondaggio non sono, credo che l’Ansa — a quel link che ora dà 404 — dovrebbe inserire un articolo di rettifica scusandosi dell’errore con i propri lettori”:

Le agenzie di stampa non sono infallibili — specie quando rappresentano una fonte secondaria e riportano contenuti esterni non prodotti direttamente dalla redazione — e ammettere di aver sbagliato chiedendo scusa è un segnale di autorevolezza e rispetto del lettore, non di debolezza.

Immagine in anteprima via bikeitalia.it

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