L’asse Russia-Corea del Nord: truppe e missili in cambio di petrolio e orsi
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di Meduza
Da quando è iniziata a circolare la notizia sulla fornitura di proiettili e missili della Nord Corea a Mosca, ci si è chiesti cosa Pyongyang sperasse di ottenere in cambio. A ottobre gli interrogativi sono aumentati dopo l'avvistamento di soldati nordcoreani nell'Estremo Oriente russo, pochi mesi dopo che Vladimir Putin e Kim Jong Un avevano firmato un patto di difesa reciproca.
Le immagini satellitari analizzate di recente dall'Open Source Centre rispondono in parte agli interrogativi: la Corea del Nord ha ricevuto grossi carichi di petrolio dalla Russia, in violazione delle sanzioni internazionali. Il ministro della Difesa sudcoreano Shin Won-sik ha aggiunto un altro tassello al puzzle, affermando che la Russia ha inviato alla Corea del Nord anche missili antiaerei e sistemi di difesa aerea. Come se non bastasse, Mosca avrebbe regalato a Pyongyang una coppia di orsi per il suo zoo (insieme ad alcuni yak). Ecco cosa sappiamo finora di questa crescente collaborazione.
L’asse dell’opportunismo
Tra le armi più potenti che la Russia avrebbe acquistato dalla Corea del Nord c'è il missile balistico Hwasong-11, che assomiglia all'Iskander-M russo ma vanta una gittata maggiore. Tuttavia, i canali Telegram pro-Cremlino hanno lamentato la scarsa qualità di queste armi, citando problemi come i livelli inconsistenti di polvere da sparo e la scarsa precisione. Nonostante questi difetti, l'enorme quantità di munizioni potrebbe comunque essere un vantaggio per gli sforzi militari della Russia. E quando si tratta di quantità la Corea del Nord è altamente affidabile.
Nel corso dell'invasione su larga scala dell'Ucraina, il sostegno materiale di Pyongyang alla Russia si è intensificato. Le immagini satellitari dell'ottobre 2023, analizzate da Beyond Parallel, rivelavano un “numero senza precedenti” di vagoni merci - almeno 73 - presso l'impianto ferroviario nordcoreano di Tumangang, vicino al confine russo. A febbraio, il ministro della Difesa sudcoreano Shin Won-sik stimava l'invio in Russia di circa 6700 container nordcoreani, probabilmente pieni di proiettili d'artiglieria. A metà giugno, pochi giorni prima della visita di Putin a Pyongyang, Shin ha riferito che la Corea del Nord aveva inviato almeno 10 mila container di munizioni, sufficienti a contenere fino a 4,8 milioni di proiettili d'artiglieria.
A ottobre, tuttavia, mesi dopo la firma del patto di mutua difesa da parte di Putin e Kim Jong Un, è emerso che la Corea del Nord non solo forniva armi, ma inviava anche truppe in Russia. Inizialmente, esperti come Fyodor Tertitskiy, docente all'Università di Corea ed esperto di politica nordcoreana, hanno espresso scetticismo. Ha dichiarato a Meduza che una mossa del genere sarebbe stata “estremamente inusuale” per un regime noto per il suo estremo isolamento e per la sua riluttanza a inviare cittadini all'estero.
Ma il 23 ottobre, il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha confermato le notizie circolate, rivelando che i soldati nordcoreani - membri forze speciali d'élite secondo alcuni resoconti - sono stati inviati in Russia. Dopo essersi addestrati nell'Estremo Oriente del paese, sono stati dispiegati nella regione di Kursk per sostenere gli sforzi della Russia per respingere le forze ucraine. A novembre, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito che le truppe ucraine avevano già incontrato soldati nordcoreani in combattimento.
Cosa ci guadagna Kim?
Il flusso costante di aiuti militari da Pyongyang a Mosca solleva domande su ciò che la Corea del Nord riceve in cambio. In una conversazione di ottobre con Meduza, Fyodor Tertitskiy ha suggerito che la Corea del Nord probabilmente cerca tecnologie avanzate come parte del suo accordo con la Russia. Un’ipotesi confermata il 22 novembre dal ministro della Difesa sudcoreano Shin Won-sik, secondo il quale la Russia ha inviato alla Corea del Nord missili antiaerei e sistemi di difesa aerea in cambio di truppe.
Oltre agli aiuti militari, la Corea del Nord sta ricevendo un'altra risorsa critica di cui ha disperatamente bisogno: il petrolio. Le sanzioni dell'ONU limitano le importazioni annuali di petrolio raffinato a 500 mila barili, molto al di sotto del fabbisogno del paese. Tuttavia, le immagini satellitari analizzate dall'Open Source Centre (OSC), che ha sede nel Regno Unito, rivelano che da marzo la Corea del Nord ha importato oltre un milione di barili di petrolio dalla Russia, superando di gran lunga il limite fissato dalle Nazioni Unite. L'inchiesta, pubblicata il 22 novembre, ha evidenziato che le petroliere nordcoreane hanno effettuato 43 viaggi verso un porto dell'Estremo Oriente russo durante questo periodo, spegnendo i loro localizzatori. Secondo gli analisti, le petroliere erano piene al 90% della loro capacità.
“Se le navi fossero state più piene sarebbero affondate”, ha dichiarato alla BBC Joe Byrne, uno dei ricercatori dell'OSC. “Mentre Kim Jong Un fornisce a Vladimir Putin un'ancora di salvezza per continuare la sua guerra, la Russia sta tranquillamente ricambiando il favore alla Corea del Nord”, ha detto.
Un intervento di sicuro meno salvifico per la Corea del Nord, tuttavia, riguarda gli orsi. Il 21 novembre, citando i media statali russi, il New York Times ha riportato che Mosca ha inviando due orsi, due yak e un leone, insieme a un assortimento di altri animali, allo zoo centrale di Pyongyang come “dono al popolo coreano”. Oltre 70 esemplari sarebbero in quarantena per adattarsi al nuovo ambiente.
Articolo originale pubblicato sul sito indipendente russo Meduza con licenza CC BY 4.0. Per sostenere Meduza si può donare tramite questa pagina.
Immagine in anteprima: Kremlin.ru, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons