Quando Berlusconi faceva finta di non conoscere Tarantini o Tarantino
5 min letturaLeggendo le interecettazioni di questi giorni e gli scambi tra Tarantini e il Presidente del Consiglio mi sono ricordata della famosa conferenza stampa con Zapatero. Quando Berlusconi spiegò le "cene eleganti" e fece finta di confondersi sul nome dell'imprenditore barese di successo che, oggi si scopre, gli procurava scientificamente "le patonze".
"Una persona, un imprenditore di Bari, ormai noto, che si chiama Tarantini o Tarantino è venuto ad alcune cene facendosi accompagnare da belle donne... Erano ragazze che questo signore portava come amiche sue, come sue conoscenti. E questo è tutto." (vedi video sotto al minuto 2:17)
No, non era tutto. Il nostro Presidente del Consiglio mente pubblicamente, è sotto ricatto e abusa del suo potere. In un altro Paese sarebbe stato il suo stesso partito a cacciarlo. Ma l'anomalia devastante che stiamo vivendo in questi anni include un partito di maggioranza proprietà del Presidente del Consiglio.
Vale la pena rivedere il video e leggere ancora le telefonate tra Tarantini o Tarantino e Berlusconi.
Berlusconi: «E quindi quanti saremmo?».
Tarantini: «Saremmo in cinque, io con queste quattro».
Berlusconi: «E posso portare qualche ragazza anch'io?».
Tarantini: «Sì, come no».
Berlusconi: «Allora combiniamo, faccio venire la musica, Gemma per cantare. Facciamo alle nove e mezza».
Tarantini: «Nove e mezza palazzo Grazioli».
Tarantini: «Nove e mezza palazzo Grazioli».
Tarantini «Le mando un angioletto così le faccio passare il colpo della strega».
Berlusconi «parla della soddisfazione che ha provato nell'approvare la Finanziaria».
Berlusconi: «Stasera?».
Tarantini: «Siamo in sei compreso me, io e cinque ragazze».
Berlusconi: «Benissimo, non allargherei molto, porterei una, due, tre ragazze da parte mia. Poi facciamo venire i cantanti che sono tutti bravi, le due cantanti cubane, la Gemma, un'altra cantante, non lo so che cosa dici se chiamiamo anche Rossella che c'ha una ragazza che canta in Vaticano molto brava? È anche molto simpatica e magari invitiamo anche Fabrizio Del Noce il direttore della fiction della Reteuno della Rai... Così le ragazze sentono che c'è qualcuno che ha il potere di farle lavorare».
Tarantini: «Benissimo, perfetto».
Tarantini:«Presidente scusi, solo per dirle che mi ha chiamato Francesca e chiedeva se poteva portare due amiche molto carine».
Berlusconi: «Molto belle?».
Tarantini: «Molto belle, sta in palestra con queste due».
Berlusconi: «Io penso di sì. Noi siamo messi così come uomini tu, io poi Carlo Rossella presidente di Medusa e Fabrizio Del Noce direttore di Raiuno e responsabile di tutta la fiction Rai... Sono persone che possono far lavorare chi vogliono... Ecco quindi le ragazze hanno l'idea di essere di fronte a uomini che possono decidere del loro destino... Ecco l'unico ragazzo sei tu, gli altri sono dei vecchietti però hanno molto potere».
Tarantini: «Va bene».
Berlusconi: «... Io ho due bambine piccole che è tanto che non vedo per cui una fa la giornalista in Rai, in Mediaset allo sport è una napoletana molto simpatica, molto dolce. Un'altra è una bambina di ventun'anni brasiliana che mi ha pianto al telefono dicendomi che l'avevo dimenticata e allora la faccio venire...».
«C'ho otto donne nuove»
Il 27 settembre 2008 si organizzano per andare a vedere la partita. Tarantini propone una festa nell'hotel Principe di Savoia «nella suite con una grande piscina».
Berlusconi: «Ma è una cosa impegnativa... cosa dici?».
Tarantini: «No, se si avvisano riescono... Sono bravi loro».
Berlusconi: «Sì lo so mi sembra un po' impegnativa poi non è che siamo così tanti. Perché tu volevi fare la cena e qualcos'altro?».
Tarantini: «Secondo me (ride) non lo so poi».
Berlusconi: «Si potrebbe fare una cosa ad Arcore a casa mia... Un dopo cena a casa mia».
Tarantini: «Allora giovedì?».
Berlusconi: «Te lo posso confermare domani perché m'è venuta un'emergenza...».
Tarantini: «Ancora auguri e un abbraccio grande».
Berlusconi: «Grazie mille. Tu avevi preso quelle due rumene, no?».
Tarantini: «Allora io ho sentito Carolina Marconi e lei ha detto che le farebbe tantissimo piacere perché rientrava oggi da Londra e poi ci sarebbe una mia amica di Londra che è molto bella, giovanissima ventuno anni e poi non so se Graziana».
Berlusconi: «Ma no, sai com'è, meglio stare su una sola che io sono messo un po' male adesso, ti devo dire la verità perché mi stanno caricando di un mare d'impegni e questa settimana è terribile perché poi tra l'altro sabato mattina ricevo il Papa al Quirinale insieme al capo dello Stato, sabato pomeriggio sono io a Parigi con Sarkozy e la Merkel e con Gordon Brown domenica sera parlo a Milano, alla festa di quelli di Alleanza nazionale sono messo malissimo... È domani sera perché io ho anche la possibilità di chiamare la Francesca».
Tarantini: «Io Carolina posso dare conferma».
Berlusconi: «Sì però non è che poi posso restare con Francesca e lei va a casa... Sono da separare le due perché sono due obiettivi importanti... E quindi non si possono mettere insieme... Magari dopo, ma prima no».
Il 5 ottobre 2008 Berlusconi racconta di un incontro avvenuto la sera prima in un locale milanese.
Berlusconi: «Senti che voce, perché ho tenuto banco fino alle sei e mezza con il locale che si è fermato... Tutti 'sti ragazzi intorno che ho invitato a fare gli imprenditori, gli ho raccontato un mare di cose... Sulla Cina erano lì che pendevano dalle mie labbra e delle donne a gogo! Io ho preso otto numeri, ma ce n'erano di più».
Tarantini: «Ma dov'è stato?... Ah, l'Eleven...».
Berlusconi: «Naturalmente mi hanno offerto tutto, champagne a go-go, il proprietario è diventato matto e c'è stata una roba, ma una cosa di brasiliane, russe, italiane... C'ho qui otto numeri di donne nuove! Purtroppo non c'è il tempo, perché adesso andare in giro fai così e tanghete! Va bene, ma gua... a Napoli, non ti dico a Napoli che cosa succede, quando io vado lì sono ormai santo veramente... Per la Arcuri bisogna trovare un'altra serata... C'ho tanti impegni internazionali... Adesso vado in America...».
Tarantini: «Ci vediamo l'otto».
Berlusconi: «Ci vediamo l'otto per andare prima a vedere il Bagaglino!... Se tu hai una ragazza da portare, due ragazze, tre ragazze... Per favore non pigliamole alte come fa questo qui di Milano perché noi non siamo alti».
Tarantini: «Ha visto le mie come sono!».
Berlusconi: «Ci vediamo l'otto per andare prima a vedere il Bagaglino!... Se tu hai una ragazza da portare, due ragazze, tre ragazze... Per favore non pigliamole alte come fa questo qui di Milano perché noi non siamo alti».
Tarantini: «Ha visto le mie come sono!».
Berlusconi: «Devono essere tutte come la Graziana!».
Tarantini: «Va bene! Io ne porto un paio, due o tre le porto!...».
Berlusconi: «Ne abbiamo tante, però lì ce ne sono di nuove».
Tarantini: «E vabbè, abbondiamo!».
«Poi ce le prestiamo»
Berlusconi: «Ieri sera bene mi sembra?».
Tarantini: «Bene, una bellissima serata, perché eravamo pochi, tranquilli, poi eravamo stanchi pure».
Berlusconi: «Sì forse per tutte quelle, son troppe. Al massimo averne due a testa, però adesso voglio che abbia anche tu quelle tue, altrimenti mi sento in debito... Scusa portale per te che poi io mi porto le mie».
Berlusconi: «Sì forse per tutte quelle, son troppe. Al massimo averne due a testa, però adesso voglio che abbia anche tu quelle tue, altrimenti mi sento in debito... Scusa portale per te che poi io mi porto le mie».
Tarantini: «Va bene».
Berlusconi: «Poi ce le prestiamo... Insomma la patonza deve girare...». (testo integrale qui)
Arianna Ciccone
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